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Lore
Marchio della Furia Risonante
Eir desidera nutrimento. Lo fa attraverso l'ordine.
[La Megera Regina raramente faceva visita alla mia prigione. E quando succedeva, non era per me. Sapeva cos'ero, cosa producevo. Ero al servizio del Soggiogatore. Al servizio del Testimone. Fornivo ciò che traeva sostentamento da lei e molti come lei. Non le è mai importato. E, di conseguenza, non le è mai importato di me. O di lui. E lui lo sapeva.]
[Lei era astuta. La collera consumò Oryx e Xivu Arath. Ma sfuggiva a Savathûn. O forse era lei a sfuggirle.]
[Di questo, il mio Soggiogatore non era contento. Collocato a tempo indeterminato nel tronomondo di lei, con il compito di osservarla in ogni mossa. Per fare da mentore e guida, per tenere d'occhio la situazione, affinché un giorno anche lei potesse servire il Testimone. Un Discepolo in formazione.]
[Come previsto. I krill divennero l'alveare. Il nemico tra le lune del Fondamento scomparve. Il mio Soggiogatore servì bene il suo Testimone. Ma non poteva sfuggire alle parole stesse del suo Testimone, le quali gli battevano in testa ogni volta che Savathûn era in sua presenza: —-L'universo è vasto, figlio mio. C'è un'eguale collera, se non maggiore, nella sua vastità. Cercala prima che ti cerchi lei. O sarà la tua fine.—-]
[Divenni un ricettacolo per le sue invidie. Una fonte di potere da consumare per la sua Capovolta. Per vedere il mondo di Savathûn in frantumi, se mai fosse uscita dai ranghi.]
[Nel Profondo, la mia discendenza paga un prezzo in servitù, per sopravvivere. Nell'ascesa, l'alveare paga un prezzo in servitù, per il potere. E nell'oscurità, pago un prezzo in servitù, affinché altri possano essere nutriti.]
[Che non sia uno sforzo vano.]
