Special Perks
Caratteristiche casuali
Stats
Impatto |
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70 | |
Gittata |
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69 | |
• Damage Falloff | |||
Stabilità |
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33 | |
Maneggev. |
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35 | |
Velocità di ricarica |
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38 | |
• Reload Time | |||
Mira assistita |
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39 | |
Dimensione inventario |
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49 | |
Zoom |
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16 | |
Efficacia in volo |
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16 | |
Direzione del rinculo |
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79 | |
Proiettili al minuto | 360 | ||
Caricatore | 44 | ||
Attacco | 0 |
Curated Roll
Lore
LO SCIAME
L'immagine stessa della bramosia.
Un vento assassino scuote il Cosmodromo: il fuoco continuo che dalle postazioni d'artiglieria cabal attraversa la Piana delle Falene. Un'avanzata cabal minaccia di circondare la linea difensiva di alcuni telai cremisi e una singola Luce solitaria.
Shaw Han abbassa la testa sotto una raffica di colpi di mitragliatrice, tuffandosi verso le trincee. Sbatte la schiena contro un muro di terra presso alcuni Redjack fatti a pezzi. I suoi occhi si concentrano sui profondi fori di proiettile che ne perforano la sottile corazza, mentre si passa una mano tremante sul petto. Se non altro, erano solo telai. Gli è già successo di morire dissanguato per una ferita e non ha alcuna intenzione di rivivere l'esperienza. Shaw lancia un'occhiata all'estremità della trincea, dove un distaccamento di gladiatori irrompe sul loro fianco. "Ancora qualche passo…"
Un'esplosione solare vaporizza il capo dei gladiatori, sparpagliandone la truppa. Un cabal sopravvissuto cerca di allontanarsi, stordito dall'esplosione. Inciampa in un'altra delle mine di Shaw e spazza via il resto dei suoi compagni in una serie di esplosioni a catena. Shaw esala, rilasciando la tensione nel petto, e calcola mentalmente i telai persi nello scoppio. Accetterebbe volentieri una sfuriata di Shaxx, se volesse dire non aver più le mani sporche di sangue.
Guarda di nuovo verso il fianco. Mentre la polvere dell'attacco appena sventato si deposita, Shaw scorge le diafane sagome di una seconda carica di cabal in arrivo.
"Che diamine!" Il Comandante Zavala lo ha incaricato di mantenere questo settore. Lo ha chiamato per nome, direttamente, riversando in lui la sua fiducia. Shaw non può tornare indietro dopo aver perso un terreno fertile di nuove Luci. Sta a lui proteggere l'Antica Russia, e nessun conquistatore cabal potrà mai prenderla finché lui ha fiato in corpo.
Colpi di fucile squassano la parete della trincea alle sue spalle, facendogli vibrare le costole. Si sposta per studiare un percorso sicuro per difendere il fianco. Shaw è pronto a muoversi, quando un pesante stivale di metallo si materializza da un transmat davanti a lui, seguito da una solida barricata di Luce eretta per deviare la grandine di colpi in arrivo.
"In piedi, Han. Quel fosso non ti salverà la pelle." Una raffica di mitragliatrice fa tremare la barricata, mentre Lord Saladin afferra Shaw e lo tira in piedi. "Lo farà la tua Luce."
"Saladin?" Shaw chiude la bocca e riprova. "Lord Saladin."
"Zavala mi ha fatto avere la tua richiesta di supporto." Saladin ignora l'espressione stupita di Shaw e lancia uno sguardo alle fortificazioni cabal. "Ora sei con me."
"Signore." Shaw annuisce con ferma sicurezza. "Qual è piano?"
Saladin scruta attraverso la barricata crepitante, mentre gli slug si schiantano a pochi centimetri dal suo volto. "Holliday è in rotta per lanciare i nostri ordigni pesanti, ma ha bisogno che distogliamo l'attenzione dei cabal dal cielo." Saladin lo guarda per la prima volta, sorridendo. "Occupati di quelle torrette antiaeree: devono concentrare le mitragliatrici esclusivamente su di noi."
"Oh…" Shaw non è certo di poterlo definire un piano. Al massimo, un piano adatto a un titano.
"Sei di nuovo in piedi, figliolo. Andrà tutto bene." Saladin gli fa cenno di avanzare. "JACKS, FUOCO DI SOPPRESSIONE!"
Lord Saladin si lancia nella terra di nessuno circondato da Redjack in avanzamento e da un'aura furiosa di rifrazione incandescente. Scaglia una granata a fusione attraverso la piana, senza rallentare, e demolisce una delle molte postazioni di mitragliatrici. Shaw si muove dietro di lui. Le fiamme scorrono lungo l'osso di Ahamkara che porta legato al braccio fino a raggiungere il martello della sua arma, innescando la Pistola d'oro. Individua diverse torrette della contraerea e le falcia con colpi solari, incenerendo ogni cabal nelle vicinanze.
Le canne rotanti vengono puntate sui guardiani, mentre una magnifica fiammata avviluppa di Luce solare l'armatura di Lord Saladin. Dalle sue mani si materializza un potente maglio che si accomoda nei suoi guanti. Pesanti slug impattano senza effetto sulla sua corazza. Lui non sussulta, né si ferma. Saladin carica la linea di fuoco, sciogliendo i proiettili col suo intenso calore e trasformandoli in gocce fuse e tintinnanti tutt'intorno a lui. Pianta il maglio nel terreno, scagliando una colonna di fuoco verso la linea dei cabal. L'impatto è pari a un proiettile d'artiglieria esplosiva, che incendia il carburante e getta nel panico le truppe cabal.
Shaw schiva i colpi in arrivo e ricarica l'arma. Colpisce con altri due raggi dorati le torrette d'artiglieria rimaste. I telai avanzano insieme a loro, assorbendo i colpi al posto dei guardiani e mantenendo la pressione sulla linea di fuoco. Shaw scorge diversi distaccamenti di gladiatori cambiare rotta per affrontarli. Sospinge ciò che resta della sua Luce nell'arma, ne espande l'influenza per raggiungere i vicini Redjack e riattiva la pistola, poi punta la canna al suolo e spara. Il terreno ribolle di un incandescente magma di Luce; un'ondata di calore avvolge i Redjack, mentre le fiamme solari infondono di potere dorato i loro fucili. Shaw dirige la tempesta di fuoco dei Redjack in modo da incenerire ogni nemico alla carica.
Saladin si lancia sui cabal, ormai quasi in mezzo a loro. È un uragano di Luce e morte. I legionari fuggono dalle loro postazioni, piuttosto che affrontarlo. Frenetiche trasmissioni radio cabal gracchiano sul campo di battaglia. Tutti i cannoni rimasti vengono puntati sul Signore del Ferro per fermarne l'avanzata, ma riescono a malapena a rallentarlo. La voce di Saladin tuona al di sopra del caos.
"Siegfried, ora!" Una portaerei dell'Avanguardia squarcia i cieli per pochi istanti, quel che basta a un guardiano solitario per lanciarsi dall'alto, come una meteora avvolta dal fulmine che porta altro furore dalle nubi.