Lore
Marchio Ombroso
"La chiave è comprendere che il futuro non è un nemico da combattere. È un amico da abbracciare. Un cerchio che si chiude. Il diritto di essere gli ultimi." - Imperatore Calus
La strega Aunor Mahal era in piedi di fronte all'Avanguardia in una delle stanze della guerra, sulla Torre.
"Abbiamo le Ombre di Calus di cui occuparci", disse la strega mostrando un tablet a Ikora Rey e al Comandante Zavala. "E dovremmo lasciarglielo fare?"
"I guardiani vanno dove serve. E dove c'è conflitto", disse Zavala prendendo in mano il tablet e scorrendo l'elenco delle proiezioni olografiche, profili di guardiani con indosso l'armatura dorata dei lealisti. "Ci sono poche Ombre della Terra in archivio."
"Ce ne saranno altre. Date loro tempo."
Zavala finì di controllare il tablet e lo mise da parte. "Cosa vuoi che faccia?", chiese.
"Dammi una squadra di veterani. Rivolteremo il Leviatano come un guanto in una settimana. Forse meno."
"Alcuni di loro non si fidano di te", disse Ikora con un sorriso triste appena accennato."Voi sì", replicò Aunor.
"Sempre", si affrettò ad aggiungere Zavala.
"E anche qualche veterano", disse Aunor. "Fate scegliere a me. Troveremo l'Imperatore."
Zavala scosse il capo. "Per una singola macchina a bordo di quel gigante è servita un'intera squadra di guardiani. Cosa pensi che otterremmo, nel caso di una guerra aperta tra noi e Calus?"
"Dovremmo dunque starcene con le mani in mano? Di nuovo?" Una falce di elettricità vibrò negli occhi di Aunor, come a voler sottolineare la sua posizione.
"Lui non è un alleato", disse Zavala lentamente. "Ma è un nemico della Legione Rossa. E al momento la sta tenendo in scacco."
"A tenerla in scacco sono stati i guardiani, quando l'hanno massacrata durante la Guerra", replicò Aunor.
"L'influenza di Calus sui guardiani crollerà sotto il peso delle sue menzogne."
"Hai incontrato il Ramingo?"
"Non siamo un'organizzazione militare", disse finalmente Ikora. "Ciò che i guardiani fanno ora è ciò che continueranno a fare. Chi si confronta con Calus farà rapporto. A una sua mossa sbagliata, sarai nella prima squadra d'assalto."
Aunor prese il suo spolverino dalla sedia e uscì dalla stanza senza aggiungere altro.
Chiusa la porta, Zavala disse: "Non ha torto."
"Le sue motivazioni non sono mai sbagliate", replicò Ikora. "Li terrà d'occhio per noi. Anche se non glielo chiediamo."