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VIAGGIATORE STELLARE 7M

Esotico / Ship

Non lasciare che le distanze interferiscano.

Fonte: Aurora 2020.
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Lore

Viaggiatore Stellare 7M

Non lasciare che le distanze interferiscano.

// NESSUN COLLEGAMENTO //

Artemis-5 si spaparanzò sulla sedia osservando quelle parole lampeggiare sulla nera schermata che rifletteva i dettagli dell'appartamento: diversi scialli appesi qua e là sui mobili, i bicchieri sporchi sul davanzale, un sovrastante Viaggiatore oltre la finestra ghiacciata. Un nuovo messaggio balenò sullo schermo. Raddrizzò la postura.

// UN COLLEGAMENTO ATTIVO //

Un giovane uomo, forzuto e con la barba apparve, muovendo ampiamente bocca e mani come per imitare una performance lirica.

"Xander? Non ti sento", rispose Artemis.

Il ragazzo lasciò cadere le braccia e si scostò dallo schermo per armeggiare con un dispositivo finché uno stridio gli fece capire che la sua voce era udibile. "Peccato. Ti sei persa il mio impareggiabile vibrato."

"È il miglior dono ricevuto dal Viaggiatore", disse Artemis ridacchiando. "Perché vedo tutto così scuro?"

"Oh, la luce del Sole è abbastanza tenue qui. Ma alla fine ti ci abitui. Come stai?"

"Bene. La Torre è tutta addobbata e…"

// DUE COLLEGAMENTI ATTIVI //

La finestra della trasmissione si divise in due: un'insonne, su un sedile da pilota, si unì alla conversazione. Dall'oblò alle sue spalle si intravedeva la pallida sfera di Europa.

"Sono in ritardo, lo so", disse l'insonne mentre frugava in cerca di qualcosa al di sotto del riquadro della telecamera.

Xander assunse un'espressione di rimprovero. "Ecco perché ho modificato il tuo invito di nascosto anticipandolo di 30 minuti, Nissa."

"Ecco perché ho sabotato la tua camera di equilibrio, Xander", rispose Nissa in tono scherzoso. Si ricompose sulla sedia, mostrando una scatolina con un fiocco viola. "Siete pronti?"

Xander alzò un sopracciglio. "Hai così tanta fretta?"

"Diversamente da te, io ho del lavoro da fare."

Xander fece un verso sbeffeggiatore. "Per tua informazione, è stato Zavala ad assegnarmi questo compito."

"E che cosa vuole che tu faccia là fuori?" chiese Artemis.

Xander sospirò. "Vuole che scopra come sono spariti i pianeti."

Nissa sbuffò. "Be' semplice, come comprendere il nostro più vecchio nemico. Ci vediamo fra qualche anno allora?"

"Non dire così!" la interruppe Artemis. "Come se non ci bastasse il tempo che è già passato."

"Già, hai ragione", borbottò Nissa puntando il dito verso l'oblò. "Non ne posso più di questa palla di neve."

Artemis rabbrividì. "Quando potrai tornare?"

"Quando questa Piramide si deciderà ad andarsene e quando Ikora sarà soddisfatta dei dati raccolti. Cioè, mai."

"Torneremo presto tutti a casa. Scommetto che l'anno prossimo a quest'ora staremo celebrando di persona", replicò Artemis.

Xander si grattò dietro la testa, dubbioso. "Dici?" mormorò. "Pensi che sarà tutto uguale quando torneremo?"

Artemis sospirò e inclinò la testa di lato. "Non è per questo che siamo qui oggi."

"È difficile mantenere uno spirito festivo quando si è bloccati ciascuno in un punto diverso del sistema", rispose Nissa lamentandosi.

"E circondati da pericoli mortali", aggiunse Xander.

"E senza caffè…"

Artemis si appoggiò alla scrivania col gomito, emettendo un suono metallico. Lasciò che gli amici continuassero ad allungare la lista delle lamentele. Una forte raffica di vento scosse la finestra. Udì le grida di un bambino echeggiare oltre la porta, tra parole di conforto che ripetevano quanto tutto fosse sotto controllo, come un disperato mantra.

"Oggi mi sento riconoscente", disse infine interrompendoli, "per la mia Luce."

Nissa scoppiò in una risata forzata. "Certo, anche io, sono veramente riconoscente di essere stata selezionata per questa guerra infinita."

"Pensi che sia più facile per quelli senza Luce? Almeno noi abbiamo voce in capitolo e possiamo intervenire in qualche modo. Ma magari tu preferisci startene lì seduta a fare battute sarcastiche", sbottò Artemis.

Xander giunse le mani avvicinandosi alla videocamera. "Cara Artie. È quello che pensiamo tutti. Solo che lei lo dice a volte alta."

Artemis indicò la finestra. "C'è gente là fuori che ascolta quello che ascoltiamo noi, che vede quello che vediamo noi. E nonostante tutto, cerca di festeggiare in qualche modo. Come noi. La differenza è che loro hanno paura. Che messaggio trasmettiamo se siamo noi i primi a buttarci giù?"

Tutti tacquero per qualche istante. Un silenzio accompagnato dal gentile ronzio di una nave.

"Anche io ho paura", ammise Xander. Nissa annuì.

Artemis scosse la testa. "Nessuno ha scelto questa strada, ma noi abbiamo ricevuto il dono della Luce."

Nissa sospirò. "Che al momento è alquanto pesante."

Artemis udì nuovamente il vento sfrecciare per la Città e fischiare tra le fessure delle mura. "Siamo gli unici a poterlo portare."

"Se aveste potuto scegliere, vi sareste fatti avanti?" chiese Nissa.

Xander rispose con un gesto sprezzante della mano. "Ora non fare la filosofa…"

"Sì", rispose Artemis con convinzione. "Senza ombra di dubbio."

Nissa giocherellò con la sua scatoletta-regalo. Xander fece un sorrisetto e alzò un sopracciglio.

"Senza ombra di dubbio?" rispose Nissa ridacchiando.

"Senza ombra di dubbio!" ripeté Xander melodicamente. Poi indietreggiò per afferrare il suo regalo e portarlo orgogliosamente in bella vista.

Artemis rise prendendo il suo. "Tutti insieme, ok?" Un sorriso si disegnò sui loro volti, mentre gli occhi fissavano quei nastri colorati che facevano da fiocco, annullando le miglia di distanza che li separavano.

"Tre, due, uno…"

 
 
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