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GUANTI LUNGHI DEL VALICADIGHE ANP

Leggenda / Titani / Gauntlets

[GIORNO 3] Lo spettro di Titano attraversa i mari senza sole, ormai morto da lungo tempo.

Special Perks

Amplificatore di sonar

Amplificatore di sonar

Fornisce il 3% di reputazione della stazione sonar in più da tutte le fonti. Ogni pezzo di armatura indossato con questa caratteristica aumenta il bonus, fino a un massimo del 12% (4 oggetti).

Stats

Difesa 0
Credits

Curated Roll

Not all curated rolls actually drop in-game. Learn more

Lore

Guanti lunghi del Valicadighe ANP

[GIORNO 3] Lo spettro di Titano attraversa i mari senza sole, ormai morto da lungo tempo.

INTEGRITÀ RETICOLO DI REPULSIONE… NORMALE
FILTRO OSSIGENO… NORMALE
PROFONDITÀ… 106 METRI

Le lettere comparvero sull'interfaccia di Sloane. Lei mosse una mano nel metano fluido portandola alla visiera, strofinando via la sonnolenza dagli occhi, come sovrappensiero.

Movimenti nel buio intorno a lei sollevarono nuvole di sabbia fine.

I fari del casco si accesero immediatamente al tocco delle sue dita, illuminando uno schiavo urlante proprio davanti a lei, con bolle che gli uscivano dalle fauci. Sloane spalancò gli occhi, poi scaraventò istintivamente lo schiavo caricandolo sulla spalla, sfondandogli infine la mascella con un calcio. La sua tuta alimentata rilasciò in risposta sostanze stimolanti.

Voltandosi afferrò la spada che un cavaliere stava calando su di lei, spezzandola con le dita dei guanti e conficcandone un troncone nel suo torace. Un altro schiavo comparve nella luce del faro un attimo prima che un lampo d'argento gli trapassasse la gola. Sloane esaminò rapidamente sul visore una selezione contenente oltre trenta unità dell'alveare morte, le quali si deterioravano lentamente in accessi gorgoglianti che inducevano spasmi lungo i loro carapaci. Il visore eliminò i dati e agganciò una presenza amica.

Síocháin scivolò in avanti. Viscere di creature dell'alveare si staccavano dalle lame affilate del suo involucro e le fluttuavano intorno. "Sei stata svenuta per giorni."

Il volto di Sloane si corrugò, confuso. "Ricordo l'onda della Piramide. Ricordo una caduta… e sogni. Tu stai bene?"

"L'alveare ci ha trovato, come dicevi", disse Síocháin ritraendo le lame.

Sloane afferrò lo Spettro e se lo strinse contro la tuta per un momento. "Piccola macchina assassina, gliel'hai davvero fatta vedere."

Síocháin trillò. "L'onda della Piramide ha travolto Titano, ha fatto avanti e indietro per un po', per poi accentrarsi nel punto in cui si è fermata la Piramide. La gravità è impazzita, poi è impazzito il mare. Credo che siamo a qualche chilometro da dove ci trovavamo quando è iniziato il tutto."

"La Piramide si è fermata? Allora è lì che dobbiamo andare… dopo aver preso un po' di equipaggiamento", disse Sloane.

Síocháin si spinse in avanti. "Solo un altro dettaglio. C'è qualcosa, là fuori, che ci gira intorno. Non appartiene all'alveare. Non riesco a capire cos'è, ma è grosso."

"Ah sì?" disse Sloane, pensando a cosa le era passato per la testa prima di perdere conoscenza. "Allora non perdiamo tempo e usciamo di qui."

***

Sloane affiorò dal mare su una piattaforma dell'Arcologia per metà sommersa, dove aveva conservato una certa quantità di razioni e munizioni da quando i cieli di Titano si erano fatti scuri. La tuta alimentata risuonò al contatto con il metallo del pavimento. Si fermò ad attendere che il riverbero scemasse, prima di espirare in silenzio. In quel momento, percepì una voce fioca.

Síocháin apparve. "La senti?"

"Stavo per chiedertelo io…" disse Sloane alzandosi in piedi. Afferrò Primo e Ultimo da un armadietto, assicurò l'impugnatura anteriore e seguì la voce lungo un corridoio incrostato di cirripedi che conduceva a un vecchio laboratorio di ricerca. Síocháin la seguì.

Del liquido gocciolava dalle pareti spaccate, che ospitavano file di monitor spenti. Il vetro degli schermi rifletteva lo spettro di colori di uno strappo nella realtà al centro della stanza: sembrava estratto da un'altra epoca e fissato forzatamente in quella presente.

Un essere umano che pareva non averle notate camminava avanti e indietro nello strappo, in un miraggio perfettamente funzionante dell'Arcologia. Quando si girò verso di loro, lo strappo ebbe uno spasmo e schizzò in avanti e indietro nel tempo a intervalli e velocità variabili. L'uomo venne squarciato in entrambe le direzioni, cessando di esistere, e nello strappo guizzarono eventi come in un montaggio quadridimensionale.

Lo strappo tornò a fermarsi, riportando l'uomo e il suo momento all'esistenza. Síocháin notò il distintivo sulla sua giacca, che indicava: "Gideon Tepin - ANP - Biologo marino senior".

Tepin sembrava turbato e girò le spalle. Poi si voltò per parlare. "È spaventata. Ecco perché capitano a tutti. C'è qualcosa che non va. Ci sta mostrando quello che sta per succedere!" L'uomo agitava rabbiosamente le mani in direzione di Sloane. "È come se gridasse nella mia testa. So di non essere l'unico a sentirla."

"Ci ha scelti." Fece un passo in avanti, ponendo la mano al confine tra passato e presente. "Sogno i miei stessi ricordi, ma con piccole differenze. Piccoli presagi. Navi nere nel cielo."

Sloane si protese in avanti: le sue mani quasi toccavano quelle del ricordo vivente che le si manifestava davanti dall'altra parte dello strappo.

"Sta cercando di avvertirci. Dovremmo evacuare. Dobbiamo…"

Lo strappo si agitò di nuovo, squarciandosi; si perse nel passaggio del tempo e cessò di esistere. E non fu più.

Sloane lasciò cadere le braccia. Strinse la mascella. "Vedi se riesci a trovare qualche registro dell'Arcologia su questa cosa."

***

"Quel biologo marino, Tepin. Era dentro una specie di fluttuazione temporale captata? È… veramente possibile?" chiese Sloane.

"Non ho mai visto niente di simile", disse Síocháin. "Davvero non saprei."

Síocháin esaminò rapidamente i rapporti archiviati. "È alla voce 'TLev-01'. Sembra si tratti di una specie di balena spaziale psichica che alcuni biologi stavano studiando in questo mare. Non sono riusciti a determinare le misure precise, ma queste stime non possono essere giuste. Oltre 150 metri? I rapporti dicono anche che parrebbe non essere autoctona e fanno riferimento a visioni avute da molte unità del personale. Il che è… strano? Le specie aliene presenti nel sistema solare prima della fine dell'Età dell'Oro non erano molte."

"Io ho fatto dei sogni mentre ero svenuta, Síocháin. Ho sognato un altro mondo, la Piramide su Titano… la Torre. Mi sembrava di ricordare di esserci stata, in ognuno di essi."

"Beh, immagino possa essere colpa di un'antica balena spaziale… o magari è il Viaggiatore, a volte, a provocare dei sogni. Ma vogliamo quindi scartare la spiegazione più ovvia, cioè che hai perso conoscenza a causa dell'onda della Piramide?"

"No… ma abbiamo visto cose fin troppo strane per permetterci di scartare questa ipotesi", sospirò Sloane.

"Va bene. Registrerò la cosa", disse Síocháin. "Sai… le letture provenienti dall'interno di quel campo in cui si trovava Tepin erano coerenti con i dati atmosferici registrati su Titano durante il Crollo."

"Che cosa significa?" chiese Sloane, tornando a guardare il punto in cui si era trovato lo squarcio spazio-temporale. "Quell'uomo era… vero?"

"Non lo so. So solo che non era una simulazione."

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