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Lore
Mantello della Gloria del Serpente
Agli estremi confini di ciò che è noto, solo tu riconoscerai ciò che ti aspetta.
Tashi correva con agilità sulla superficie del relitto, tracciando un percorso familiare tra le linee distorte e spezzate. Con un'elegante capriola entrò nella concavità situata accanto ai sistemi di propulsione.
La griglia laser al suo interno lo decapitò immediatamente. Le cariche sistemate all'ingresso esplosero una dopo l'altra in pennacchi di fuoco e fumo.
Quando il rumore si placò, lo Spettro di Tashi fluttuò all'interno del relitto, fece una rapida scansione dell'area e lo rianimò.
"Ho piazzato delle nuove trappole", disse Shrike alla radio. "Sono a tempo."
Tashi allargò le braccia. "Non vale, ce l'avevo fatta!" borbottò.
Tashi si appollaiò su un parapetto scricchiolante e guardò i suoi compagni, più in basso. Shrike, sdraiato sull'erba, stringeva al petto un engramma esotico. Notriks, l'eliksni al suo fianco, lo salutava.
"Bene", disse Notriks, applaudendo con un paio di mani. "Parliamo a Prak'kesh e al Ragno. Scommettiamo su tutti e due! Ci compriamo una nave e…"
"Sì. Ma non ha finito il percorso", disse Shrike. "Niente engramma esotico per Tashi."
Tashi lanciò dal parapetto un pezzo di metallo trovato per caso. "Mi sono allenato abbastanza! Vincerò i Giochi da solo. Per tutti i cacciatori."
"E cacciatori onorari", borbottò Shrike, puntando un dito verso Notriks.
Notriks annuì con esitazione. "Sì… va bene. Adesso voi due lavorate assieme. Restate concentrati…"
Tashi si raddrizzò. "Potrei superare questo stupido percorso senza problemi! Se solo volessi!"
Notriks guardò Tashi attraversare infuriato il relitto. Sentì l'acuto sibilo della griglia laser che si riattivava, e poi il tonfo di un corpo che cadeva nello scafo.
"È una scommessa sicura, Notriks", disse Shrike, chiudendo gli occhi. "Stanne certo."