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Lore
Cubo paradromico
Un cubo di codice vivente recuperato dal dominio vex.
Mithrax si accomodò su un tappeto nei suoi modesti alloggi, sollevò il Cubo paradromico nella mano e si concentrò.
Passarono ore prima che Eido, preoccupata, si sedesse accanto a lui. Gli toccò il braccio.
"Cosa vedi?" sussurrò.
Vedeva uno squarcio nella Notte Infinita. Vedeva il fluido cadere come una bianca pioggia sulla Città. Enormi minotauri emergere dalle acque poco profonde. Vedeva il fuoco delle armi dei guardiani nella Torre, ma non se ne scorgeva il riflesso sul liquido increspato, così scacciò la visione.
Un centinaio di altre illusioni presero il suo posto, poi un migliaio, poi abbastanza da riempire mille vite:
- una forma congelata in una prigione di cristallo un'enorme figura in bianco occhi iniettati di sangue sgranati nell'atto di comprendere una città di voci che parlavano all'unisono un'ombra che prendeva forma la coscienza di essere sempre stati osservati lacrime sul metallo -
Una scelta e le sue conseguenze.
"Menzogne", rispose lui semplicemente.