Archetype
Stats
Impatto | 22 | ||||
Gittata | 43 | ||||
• Damage Falloff | |||||
Stabilità | 16 | ||||
Maneggev. | 50 | ||||
Velocità di ricarica | 21 | ||||
• Reload Time | |||||
Mira assistita | 33 | ||||
Dimensione inventario | 34 | ||||
Zoom | 14 | ||||
Efficacia in volo | 20 | ||||
Direzione del rinculo | 93 | ||||
Proiettili al minuto | 720 | ||||
Caricatore | 31 | ||||
Selected Perks | |||||
Popularity: Overall | Select 4 perks to see their popularity. | ||||
Popularity: Perks | |||||
Popularity: Trait Combo | |||||
Popularity: MW Bonus |
Perk Playground
Curated Roll
Random Rolls
Popular Trait Combos
Popular Individual Perks
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15.9%
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13.6%
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12.7%
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11.8%
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11.8%
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11.1%
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9.3%
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7.5%
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5.8%
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23.7%
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14.2%
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11.4%
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10.2%
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9.9%
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19.5%
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12.6%
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100.0%
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Lore
Imperdonabile
Mai dimenticare.
Ero una bambina quando mio padre mi diede la bestia da guerra. La chiamai Milos. Era giovane, come me, con gli occhi spalancati ma incapaci di vedere ciò che aveva davanti.
Mio padre era sempre stato assente, a causa delle incombenze del trono, ma era sempre stato gentile e per questo decisi di perdonarlo. Ai tempi mi mostrava il suo affetto in modo indiretto e non badava a spese nello scegliere i migliori tutori e custodi affinché badassero a me. Mi ricopriva dei doni più stravaganti. Milos fu quello che apprezzai di più.
Io e Milos eravamo pressoché inseparabili. Passavo tutti i momenti disponibili con lui, da sveglia o dormendo. Lo addestravo. Lo nutrivo dal mio stesso piatto. Persino ora, quando chiudo gli occhi, lo percepisco acciambellato sul mio petto, con la testa infilata tra le zampe, i polmoni che si gonfiano a ogni respiro mentre dorme e sogna.
C'è da meravigliarsi se finii per voler bene più a lui che a mio padre? Milos era il mio compagno leale e costante.
Finché, un giorno, rientrai nella mia stanza dai miei studi e lui non c'era più.
Una serva mi consegnò una lettera dorata, scritta da mio padre, in cui spiegava perché aveva fatto uccidere Milos. La feci a brandelli, mentre le lacrime mi rigavano il volto.
Quando alzai lo sguardo, vidi che anche la serva piangeva e capii che proprio lei era stata obbligata a compiere il misfatto. Presi le sue mani nelle mie e le dissi: "Ti perdono."
Parole che, giurai, Calus non avrebbe mai più sentito da me.