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Lore
Involucro Senza Riposo
Per gli Spettri che sono stati strappati all'oblio.
"Dammi una mano," disse Sagira volando verso la cabina di pilotaggio della nave di Osiride. "Dai, ne ho bisogno"
Borbottando, Osiride sostenne diligentemente un'estremità della lunga benda mentre Sagira volteggiava nell'aria e ne avvolgeva la parte rimanente attorno a sé.
"Ci sono altre creature che potresti imitare oltre a questo nauseante fantasma," disse Osiride con disdegno mentre Sagira si liberava per osservare il proprio riflesso nei vetri scuri della nave. "Nel mondo i mostri non mancano di certo".
"Sarà, ma nessuno spaventa come una mummia!" gridò Sagira, la voce trasformata in un urlo tremolante. "Una macabra mummia emersa da sabbie oscure, con un'inarrestabile sete di vendetta!"
Sagira gemeva barcollando a mezz'aria, le bende che sventolavano come uno strascico. Osiride rimase immobile, facendola urtare contro il suo copricapo.
"Ridicolo," commentò Osiride asciuttamente ma non senza affetto. "Non c'è niente di interessante in un corpo torturato divorato dall'odio per l'eternità".
"Al contrario, ci insegna una grande lezione," ribatté Sagira. "Se un uomo non accetta il proprio passato quell'uomo non ha alcun futuro".
Osiride soppesò le parole di Sagira. "Che arguzia!," disse. "Di', ti eri già preparata il discorsetto?"
Per tutta risposta Sagira rise sinistramente e fluttuò via.