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Lore
Maschera della Furia Risonante
Vedo il vuoto e, in questo sguardo, imparo a non desiderare nulla.
Vuoto. Privazione. C'è un abisso in cui dovrebbe vivere la mia realizzazione.
Oggi mi hai donato di nuovo uno scopo, mio Testimone. Una giornata estatica, secondo il vecchio schema, con le mie dita che intessono la fine ancora una volta. Ma ora questo scopo è equivoco, non servendo il glorioso abisso. La razza, gli ahslid, nel loro degenerato dialetto ticchettante, non conobbero mai la carezza luminosa del nemico e mai conosceranno tale carezza. Non sono necessari, destinati a morire in un misero milione di anni ancora in orbita attorno alla stessa stella bianco-azzurra che prestò loro soccorso.
Irrilevanti. Eppure…
"La tua presenza non susciterà più preoccupazione di quella di un granello di polvere spazzato via da un sole lontano. E farai inchinare questo popolo al nostro servizio, proprio come noi abbiamo illuminato te. Il tuo valore sarà il loro valore."
Sono nato nell'irrilevanza, eppure mi hai ributtato giù in quel pozzo.
Osservo i tuoi sacri comandamenti, perfino questo, sentendoli più cari del mio stesso battito vitale. Nel tuo nome, porto l'abbraccio schiacciante con la fiamma e il falcione, mio Testimone. Flotte nere per cancellare soli e lune. Il nemico fugge e io brucio ogni traccia del suo passaggio. Questa è la mia supplica.
Ma mi infliggo il castigo. Nulla di immateriale è ignaro ai tuoi occhi. Le mie preghiere offendono il mio Testimone e così, qui e ora, le getto all'oblio. Imparerò a forgiare con la notte e i sussurri, e il silenzio sarà il tuo coro.