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Lore
Mantello dell'Antico Giuramento
"Come potrei commettere errori umani quando non sono più un essere umano?" - Hari-5
"Sai perché siamo qui?"
"Certo. Mi hai invitato per questo colloquio… Oh, niente tè, grazie. Non ne bevo."
"Sei al corrente del motivo…"
"Del tuo interesse? Certo. Ho fatto molte ricerche dal mio risveglio. Tu fai parte di qualcosa che si chiama Culto Guerra Futura. Nome bizzarro, ma la precauzione sembra sensata."
"Sì…"
"Quindi, il tuo interesse nei miei confronti deve avere qualcosa a che fare con la 'precauzione sensata' del Culto. Ipotizzo che quelli come noi siano stati realizzati per diventare una sorta di super soldati molto tempo fa, per una guerra di cui nessuno sembra sapere granché. E ora viviamo più o meno come gli altri in un universo che ha iniziato una guerra con se stesso. Anche se penso che noi exo potremmo essere immortali. Non è strano?"
"Gran parte di questa conversazione è strana."
"Non sto parlando di noi. Voglio dire: considerando un universo apparentemente in guerra, con invasioni aliene d'ogni tipo, c'è un popolo specificatamente progettato per essere composto di super soldati. Nonostante questo, noi exo viviamo un po' come ci pare?"
"Vai avanti."
"Prendi me, per esempio. Faccio ricerca. In ambito scientifico. Direi che so fare piuttosto bene il mio lavoro, da quello che ho letto. Dopo il mio risveglio, mi è parso non ci fosse nulla di più naturale che riprendere ciò che stavo facendo. Super soldato? Direi più che altro super mente scientifica. So a malapena come prendere in mano una pistola. Ma qui nel mio laboratorio, mi basta toccare un apparecchio o anche solo guardarlo per sapere come si usa. È come… come…"
"Come andare in bicicletta?"
"Come cosa?"
"Lascia stare. Ripetimi che cosa è successo al tuo risveglio."
"Beh. All'improvviso ero sul pavimento del laboratorio, proprio lì. Ho dato uno sguardo in giro ed è successo quel che ho detto prima. Sapevo esattamente come far funzionare tutto quanto. Ma non riuscivo a ricordarmi altro."
"Nient'altro? Nemmeno il tuo nome?"
"No. Nulla. Beh, ovviamente avevo ancora padronanza del linguaggio e capacità motorie. Però la sensazione era molto strana. È da allora che cerco un modo per descriverla, ma ciò che si avvicina di più è déjà vu. Tutto era familiare e al tempo stesso estraneo. Perfino il mio stesso corpo. Era… inquietante. Ma poi ho trovato i file di alcune delle mie ricerche. Sapevo che erano mie. Mi sembrava di leggere qualcosa che avevo dimenticato di aver scritto. Non ricordavo dove o quando o anche solo perché avessi scritto quelle cose, ma erano chiaramente pensieri miei. Si trattava chiaramente di me. Ed è così che ho scoperto il mio vecchio nome."
"Sì, parliamo del tuo vecchio nome. Il numero. Come mai l'hai cambiato?"
"Non… Non era… Era necessaria una nuova designazione."
"Va tutto bene?"
"Sì, sto bene. Perché?"
"Ti è successo qualcosa. I tuoi occhi. Era tutto immobile."
"Beh, scusa, ma non so a cosa ti riferisci. Allora… hai una teoria?"
"Diverse. Che ricerche stavi conducendo prima di… prima di cambiare nome?"
"Ah, un progetto con i miei colleghi, Gonzalez e Mwangi. Persone fantastiche. Li ha incontrati?"
"Solo per un breve scambio. La tua ricerca?"
"Sì, beh, non ti annoierò con i dettagli tecnici, ma eravamo impegnati in uno studio sulla materia oscura e sull'energia oscura. Sembra essere il mio campo d'interesse principale. Al mio risveglio, ero nel bel mezzo dell'analisi di…"
"Sì?"
"Beh… certi errori."
"Errori?"
"Sì. I dati che abbiamo raccolto hanno delle singolari… anomalie. Detto tra noi, credo che fossero il risultato di errori umani. Ma sto riguardando tutto il mio lavoro per vedere se ho perso qualcosa."
"E quindi? Hai appurato se hai perso qualcosa?"
"No. Devo dire però che è stato tutto piuttosto terapeutico. Sembra proprio che io abbia una mente scientifica coi fiocchi."
"…"
"Uhm… che strano. Ho la bocca asciutta. Ti spiacerebbe versarmi un po' di quel tè?"